Assegni di mantenimento non pagati, il rischio è penale

Se non paghi gli assegni di mantenimento il rischio è penale: ecco cosa può succedere se il coniuge non versa i soldi.

Se un coniuge non versa l’assegno di mantenimento può succedere qualcosa di molto spiacevole infatti il rischio è che quello di sfociare in condanne penali. Lo dice una nuova sentenza della Cassazione che chiarisce questo punto: ecco di cosa si tratta.

Se un coniuge non versa l’assegno di mantenimento all’altro, in caso sia di separazione che divorzio, questo può essere considerato un vero reato, di natura penale. La Cassazione si è espressa sul mancato pagamento dell’assegno divorzile a coniuge e figli anche a prescindere dall’onere della prova: ecco cosa si rischia.

Assegno di mantenimento non pagato: ecco cosa succede quando il reato diventa penale

Con la sentenza n. 2098/2024 del 17 gennaio depositata il 23 marzo scorso, la Corte ha chiarito ancora una volta questo concetto. Chi viola gli obblighi civilisti di natura economica nei confronti del coniuge può avere una condanna penale. Questo succede sempre anche senza dimostrare la mancanza dei mezzi di sussistenza per i figli perché bisogna adempiere ai propri doveri nei confronti di coniugi e prole. L’articolo 570 del Codice Penale stabilisce che chi non paga l’assegno può essere punito con la reclusione e una multa. 

Nel 2018 è stato inoltre introdotto il riferimento all’articolo 750-bis che “le pene previste dall’articolo 570 si applicano al coniuge che si sottrae all’obbligo di corresponsione di ogni tipologia di assegno dovuto in caso di scioglimento, di cessazione degli effetti civili o di nullità del matrimonio ovvero vìola gli obblighi di natura economica in materia di separazione dei coniugi e di affidamento condiviso dei figli”. Questa legge vale sempre, anche quando non si ha modo di dimostrare che mancano i mezzi di sussistenza.

Nel caso in cui non ci sia la possibilità economica di pagare l’assegno di mantenimento i casi vanno comunque presi in considerazione e valutati. Bisogna infatti accertare che la persona “abbia effettivamente la possibilità di assolvere ai propri obblighi senza rinunciare a condizioni di dignitosa sopravvivenza”. 

Le misure per le famiglie sono alquanto complicate, ma bisogna sempre tener conto che un coniuge non può lasciare le sue responsabilità totalmente. Chiaro è che deve poter provvedere a se stesso, ma senza trascurare volontariamente anche quello che è stato il suo nucleo familiare. Per questo motivo le leggi in tema di diritto di famiglia sono sempre più attente e aggiornate e tendono sempre a proteggere la parte più debole.